Quali sono i test uditivi?
Come funzionano gli esami dell’udito
Così come è diventata pratica comune sottoporsi e soprattutto sottoporre i bambini ad un controllo della vista, sarebbe necessario effettuare i test di valutazione uditiva sia nel bambino che nell’adulto al di là della presenza o meno di patologie o fattori di rischio.
L’audiometria tonale
L’esame principale per valutare la funzionalità uditiva è l’audiometria tonale. Come molti sanno si effettua all’interno di una speciale cabina silente.
Vengono presentati tramite una cuffia dei suoni ad un orecchio alla volta e si deve segnalare all’operatore ogni volta che si sente i suoni (via aerea). Poi l’esame si completa con un’altra parte cioè la “via ossea”. Mediante un vibratore che si posiziona dietro l’orecchio (sull’osso mastoideo) si valuta la funzionalità dei centri nervosi uditivi. Infatti in questo modo lo stimolo non deve passare per l’orecchio esterno e medio ma va direttamente in coclea e di lì al cervello, quindi si riesce a capire, in presenza di una ipoacusia, da quale porzione dell’orecchio questa dipende. Chiaramente se la perdita è dovuta all’orecchio interno ci saranno ulteriori esami in grado di dirci se questa dipenda dalla coclea (coclearie) o retrococleare cioè delle strutture oltre la coclea stessa.
Dall’audiometria si ottiene un grafico dove con un cerchio rosso viene indicato l’orecchio destro e con una croce blu o nera l’orecchio sinistro.
L’esame audiometrico tonale non basta da solo a dare al medico lo stato di salute dell’orecchio ma questo deve essere completato da altri esami e di minima l’altra indagine che serve a completare ed escludere la presenza di importanti patologie è l’impedenzometria esame obiettivo che non richiede quindi la partecipazione attiva del soggetto. Questo consta di due parti: la timpanometria e l’esame dei riflessi stapediali.
Come funziona la timpanometria
La timpanometria serve a misurare il grado di elasticità del timpano, l’eventuale presenza di versamenti all’interno dell’orecchio medio e il grado di mobilità della catena degli ossicini. Si ottiene un grafico È assolutamente necessario per una diagnosi di otosclerosi. La seconda parte dell’esame impedenzometrico, cioè lo studio del riflesso stapediale serve a valutare il funzionamento di un muscolo che si contrae all’ingresso dei suoni. Anche questo esame dà allo specialista un elemento in più per poter condurre una corretta diagnosi.
L’audiometria vocale
L’audiometria vocale e i test di percezione verbale utilizzano parole a senso compiuto, parole senza senso, frasi in presenza o no di rumore oppure suoni e immagini corrispondenti, per darci la misura di quanto la perdita uditiva incide sulle possibilità comunicative del bambino o dell’adulto. è un test importante soprattutto per verificare l’efficacia della protesi acustica
Le emissioni otoacustiche
Le emissioni otoacustiche sono un esame di ultimissima generazione che sfrutta una delle più recenti scoperte dell’audiologia. infatti si è scoperto che le cellule ciliate esterne presenti nella coclea emettono dei suoni molto deboli ma che oggi si è in grado di registrare. è un esame completamente obiettivo, veloce, non fastidioso e attendibile che ci consente specialmente nei più piccoli di conoscere lo stato di salute della coclea e quindi l’eventuale presenza di una sordità legata ad un problema della stessa coclea. è ampiamente utilizzato nella diagnosi precoce di sordità infantile, in quanto utilizzabile a poche ore dalla nascita.
Come funzion l’ABR
L’ABR (potenziali evocati uditivi del tronco) è un esame obiettivo effettuabile a qualsiasi età come il precedente e si può definire come l’elettroencefalogramma della via uditiva. Infatti l’esame ci evidenzia con lo stimolo acustico dall’esterno arriva al cervello in ogni sua tappa. Quindi è assolutamente necessario per una diagnosi di sordità.
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