Ottimizzazione apparecchi acustici con misurazione in vivo
Come facciamo a capire se dopo la taratura di protesi acustiche o di un apparecchi acustici il rendimento è adeguato al 100% alla necessità del paziente?
Non ci sono scuse, gli apparecchi acustici sono dei dispositivi eccezionali ad altissima tecnologia, ma senza la mano esperta del riabilitaotore specialista (l'audioprotesista) non portano risultati!
Fatta l'analisi audimetrica completa, scelto l'apparecchio acustico idoneo, si procede finalmente con l'applicazione e con la taratura del dispositivo.
Sono molti gli elementi che porteranno quell' oggetto dall'essere un prodotto di fabbrica standardizzato a diventare un dispositivo unico adatto solo all'orecchio per cui è stato tarato.
Bene! Torniamo a monte, come facciamo a capire se l'apparecchio acustico funziona perfettamente seguendo le indicazioni e le tarature che gli abbiamo impartito?
Adottiamo la pratica della misurazione in simultanea del guadagno intra auricolare (misurazione in vivo), ovvero:
inseriamo nel condotto uditivo, insieme all'apparecchio acustico, dei microfoni ad altissima fedeltà. Si tratta di tubicini di silicone molto sottili che vengono posizionati in prossimità del timpano. Attraverso un altoparlante frontale produciamo poi dei suoni con intensità e fequenza nota. Misuriamo poi in tempo reale come questi vengono modificati dall'apparecchio acustico.
E' possibile anche analizzare un parlato dal vivo, un particolare rumore o un suono per capire se la persona si in grado di sentirli correttamente in base alla sua particolare percezione uditiva.
Spesso chi si approccia ad un percorso di riabilitazione uditiva è spaventato dai racconti di conoscenti che hanno già utilizzato apparecchi acustici, acquistati magari nelle catene di negozi commerciali più note. Molti riferiscono di sentire troppo i rumori e che alcuni di essi sono prorpio insopportabili! Comprendere le parole delle persone sembra impossibile!
Ecco, la tecnologia delle misurazioni in vivo ci consente proprio di evitare di cadere in questi errori grossolani, considerando elementi come ad esempio:
- la naturale risonanza del condotto uditivo,
- Il limite massimo di percezione dei suoni forti,
- la presenza nel campo percettivo del paziente delle frequenze più delicate da recuperare, che corrispondono a consonanti sibilanti acute come ad esempio la "S" o la "Z".
Insomma, siamo in grado di recuperare in maniera eccezionale l'udito di adulti e bambini, grazie all'aiuto delle tecnologie di cui disponiamo . Riteniamo che averle inserite come perle in una collana nel nostro protocollo operativo sia stato uno dei fattori di successo che ci ha permesso di far raggiungere risultati sorprendenti a centinaia di persone in questi anni.