Scelta ed applicazione dell' apparecchio acustico idoneo

Diversi negozi di apparecchi acustici propongono un approccio di questo tipo:

"Gentile signora, lei ha un abbassamento uditivo. Le propongo di provare questo apparecchio acustico per uno/due/quattro settimane, poi mi saprà dire come si è trovata". Alle orecchie di uno specialista del settore, questo suona come uno scarico di responsabilità.

 

Sarebbe come se un Odontoiatra, dopo aver identificato la necessità di un impianto dentale, proponesse di provare il dente nuovo per due o tre settimane, senza particolari studi o lavori di adattamento della protesi: Se il paziente pensasse di trovarsi bene sarebbe tutto a posto, altrimenti via il dente, che rimarrà disponibile per un nuovo candiato, e sotto con un altro.

 

Oltre all'atissimo rischio sanitario insito nel passare presidi medico-chirurgici da un paziente all'altro, senza possibilità di reale sterilizzazione contro funghi e batteri auricolari, dobbiamo necessariamente considerare la totale assenza  dell'aspetto riabilitativo (per approfondire : Piani riabilitativi per il recupero dell'udito)

 

Tanti utenti desolati si rivolgono a noi dopo aver "provato" e comprato protesi o apparecchi acustici proposti da qualche negozio, agendo sull'onda della speranza e delle prime effimere sensazioni, per poi sentirsi abbandonati e assolutamente demoralizzati non appena, come è fisiologico, il sistema uditivo si assesta, le abitudini cambiano ed essi si rendono conto che il loro udito non è ancora migliorato e il "professionista" a cui si sono rivolti non dispone di un programma riabilitativo realmente efficace.

 

Con queste persone non facciamo altro che ricominciare il percorso dall'inizio applicando il nostro protocollo riabiliativo e utilizzando, ogni volta che ci è possibile, quegli stessi apparecchi che fino a quel momento non sembravano in grado di portare risultati concreti. Quello che otteniamo sembra sempre sorprendente agli occhi dell' utente sfiduciato, ma difatto non lo è! Si tratta semplicemente di avvalersi di tutti i protocolli e degli strumenti offerti dalla conoscenza ad oggi disponibile e verificare di volta in volta i risultati.

 

ATTENZIONE, possiamo sfruttare la piena potenzialità dell'apparecchio acustico solo ed esclusivamente se è idoneo rispetto alla condizione dell'utente secondo questi 3 elementi:

 

Quadro audiometrico, definito attraverso la batteria dei test più comuni che qualsiasi Centro Audiologico è in grado di eseguire: esame audiometrico tonale per via aerea e per via ossea, esame audiometrico vocale ed esame impedenzometrico.

 

Esigenze soggettive dell'utente, ovvero quali sono le aspettative? cosa ci si aspetta di risolvere con quel determinato dispositivo? Quali elementi uditivi della vita quotidiana si vorrebbero percepire meglio?

Più siamo specifici in questa fase, più saremo efficaci nell' ottimizzare in maniera precisa situazioni come l'ascolto di un parlato in auto, la possibilità di comprendere le voci dei personaggi dei film in tv, capire le parole di tutti durante un pranzo in famiglia e così via ....

 

Il terzo elemento riguarda, invece, la fascia tecnologica del dispositivo. 

É intuitivo pensare che maggiore è il valore economico dell'apparecchio acustico maggiore sarà la tecnologia che esso contiene, come per esempio quella contenuta nei dispositivi che utilizziamo quando lavoriamo con i cantanti di livello internazionale, oppure con i bambini il cui udito in evoluzione deve essere gestito necessariamente con i sistemi più evoluti.

 

Il valore economico e il livello tecnologico degli apparecchi acustici devono essere scelti dall'utente finale che serenamente troverà la soluzione che più gli si confà, guidato dalle indicazioni dell'audioprotesista specializzato.  

 

La scelta dell'apparecchio acustico è essenziale per cominciare un percorso riabilitativo adeguato!